Rome - The Sceptor of Emperor Maxentius Discoveried on the N.E. Slope of the Palatine Hill in June 2006. THE TIMES (LONDON) Online Edition (31-01-2007).

Image source: Rome - Sceptor of Emperor Maxentius. THE TIMES (LONDON) Online Edition (31-01-2007). News from UPI (English) & Adnkronos Cultura (Italiano).

Text of the discovery below = (Adnkronos Cultura / 23-02-2007) & (UPI 24-02-2007).

Rome museum to show emperor's scepter

ROME, Italy, Feb. 24, 2007 (UPI) -- An insignia believed to have belonged to Rome's last pre-Christian emperor, Maxentius, went on display for the first time in Italy's capital on Saturday.
A scepter adorned with a carved flower and a globe, as well as a number of separate glass spheres which are thought to be a symbolic representation of Earth, are the centerpiece of the spring show at the National Roman Museum in Rome, the Italian news agency ANSA reported.

Emperor Maxentius is believed to have hidden the scepter on the eve of his battle with Constantine in 312 AD, which paved the way for Christianity to become Rome's official religion, archaeologists said.
"These artifacts clearly belonged to the emperor, especially the scepter," said Clementina Panella, the researcher who made the discovery.

"It's very elaborate -- not an item you would let someone else go around with," she added.

Rutelli: ''Un'occasione importante per rivalutare il Museo Nazionale Romano''

Archeologia, ritrovati i simboli del potere dell'antica Roma

Scettri, lance da cerimonia e portastendardi imperiali sono visibili al Palazzo massimo alle Terme
Roma, 23 feb. (Adnkronos Cultura) - "Un rinvenimento eccezionale che ci restituisce il dono della memoria: per la prima volta, vedremo i simboli del potere usati da un imperatore romano". Così Francesco Rutelli, ministro per i Beni e le Attività Culturali, ha presentato l'eccezionale scoperta al centro dell'esposizione "I segni del potere" (da oggi visibile presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo alle Terme). Scettri, lance da cerimonia e portastendardi imperiali sono stati ritrovati alle pendici del Palatino, durante uno scavo condotto dall'Università di Roma La Sapienza, su concessione del ministero per i Beni e le Attività Culturali, sotto la direzione di Clementina Panella, professore ordinario presso il dipartimento di Scienze Storiche, Archeologiche e Antropologiche dell'Antichità. "Si tratta di straordinari manufatti ritrovati durante importanti scavi condotti dall'Università che vengono ad arricchire il nostro Museo e la conoscenza sull'antico - ha spiegato Angelo Bottini, soprintendente archeologo di Roma - E' quindi una conferma della riuscita collaborazione tra l'Università e il ministero per i Beni Culturali".

L'area di scavo dalla quale provengono le insegne imperiali è compresa nel Parco Archeologico del Palatino - Foro Romano e occupa l'angolo nord-orientale del colle, al limite della Piazza del Colosseo. Le indagini, iniziate nel 2001, perseguono un duplice scopo scientifico e didattico, ospitando per cicli formativi, studenti e laureati di vario livello in Archeologia e Architettura de La Sapienza, di altre università e di accademie straniere. Lo scavo è finanziato con i fondi di ateneo dell'Università di Roma e, dal 2006, gode di un finanziamento della Fondazione BNC - Banca Nazionale delle Comunicazioni. "Un evento importante sotto diversi punti di vista - ha spiegato il vice presidente del Consiglio Rutelli - perché si tratta di manufatti unici; perchè non possono, quindi, essere confrontati con altri reperti simili e perché, finora, abbiamo avuto solo delle rappresentazioni sulel quali immaginare l'uso che si faceva di questi oggetti". Infatti, fino ad oggi, i simboli del potere di Roma erano noti solo attraverso fonti iconografiche, dalle monete ai dittici, dai bassorilievi alle pitture di età imperiale.

"La preziosità dei materiali, la qualità della lavorazione dei materiali e degli elementi figurativi e, infine, il luogo del ritrovamento, il Palatino - ha aggiunto Rutelli - davanti a tale scoperta ci si è chiesti se il seppellimento di questo tesoro sia stato preventivo nei confronti di un evento nefasto, oppure successivo. Questo interrogativo ha dato vita ad una serie di riflessioni e indagini e si è fatto riferimento a quello che è stato il fatto storico più grande di quel periodo: la guerra tra Costantino e Massenzio del 312 d.C.". Secondo il ministro Rutelli, la scoperta sarà anche una preziosa occasione per valorizzare il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo alle Terme che, nonostante la sua importanza, non ha ancora il numero di visitatori che meriterebbe. "Si tratta di un luogo importante, futuro punto di snodo per le opere che ci verranno restituite e per le quali stiamo portando avanti i negoziati - ha spiegato il ministro - L'occasione di oggi è quindi un ulteriore investimento per questa realtà museale e una conferma della collaborazione tra il nostro ministero e l'Università La Sapienza, che ha prodotto questo risultato davvero abbagliante".

Il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo alle Terme accoglie questo tesoro con un allestimento progettato per l'evento e pensato come uno scrigno, all'interno degli spazi del Medagliere, dove sono esposti lo scettro con sfera in vetro verde; le due sfere in vetro dorato appartenenti a un secondo scettro; il globo in calcedonio che, molto probabilmente, rappresenta la terra ed era sormontato da un'aquila o dalla Vittoria; i quattro portastendardi in oricalco e ferro e le due lance da parata con punte a sei lame. Inoltre, un ricco apparato iconografico costituito da monete, dittici d'avorio, cammei e rilievi accompagna la lettura del ritrovamento, che viene datato tra la fine del III secolo e gli inizi del IV secolo d.C. "Infatti, in mostra sono presentati anche materiali di uso quotidiano che permettono di misurare l'importanza degli oggetti ritrovati e che sono necessari per l'attribuzione storica - ha affermato Rita Paris, direttrice del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo - L'esposizione è poi accompagnata da un ricchissimo apparato illustrativo che racconta le tante tappe esistenti dallo scavo al museo e tutto questo sarà raccontato al grande pubblico, con la speranza che la gente venga al Museo, animata dalla volontà di conoscere qualcosa di più della storia".

"Il Museo, da oggi, si arricchisce dell'ultima importante scoperta dello scavo che diriggo - ha affermato Clementina Panella, professore ordinario presso il dipartimento di Scienze Storiche, Archeologiche e Antropologiche dell'Antichità - perchè è importante diffondere a tutti il materiale trovato, fonte di grande emozione per me e per i numerosi collaboratori e allievi che hanno lavorato con me''. ''Al momento del rinvenimento-ha concluso Panella- non ci siamo subito resi conto dell'importanza della scoperta, perchè non avevamo materilai di confronto; solo dopo, in laboratorio, abbiamo capito l'eccezionalità dei manufatti e la loro importanza nello spazio e nel tempo".
www.adnkronos.com/3Level.php?cat=Cultura&loid=1.0.721...

Taken on: March 10, 2007

Sets appears in: • RARA 2024 12.1). ROME - The Roman Forum; the Palatine Hill & the Colosseum valley. The Excavations, Restorations & Systemization of the Palatine Hill the Via Sacra & Meta Sudans by Prof. Clementina Panella (1986-2022).

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