Bletilla, common name urn orchid, is a temperate, terrestrial genus of orchids containing 5 currently recognized species distributed through China, Japan, Taiwan, south to Vietnam, Thailand and Myanmar. The pseudobulbs resemble spreading corms which usually sit at ground level. Each pseudobulb generally bears several pleated leaves around 40 cm long. The racemes of flowers emerge from the center of the years new growth before it is mature, during spring and early summer. The flowers vary in color from white to purple, and all species have four pollinia. The tubers resemble a horn or claw. They are grayish-white or yellowish-white in appearance, with concentric rings and brown rootlets. They have a hard texture and do not break easily.Bletilla species are generally hardy, though some need protection from severely cold frost. It is better to keep them in pots of well drained media so that water does not sit around the roots during winter when the plants are not actively growing. They should also be watered sparingly at the start of the growing season as the new shoots emerge, as new roots often do not follow for around four weeks afterwards. Bletilla striata is the most common form found in the nursery trade and is often labeled simply as 'Hardy Orchid' or 'Chinese Ground Orchid' and is quite inexpensive. This beautiful and hardy deciduous orchid has the distinction of being one of the first orchids in cultivation in England dating from around 1794. The very flat knob-like tuberous root system is typically sympodial, expansive and each shoot is of annual duration only. On established plants, almost every new growth shoot has a flower spike before leaves fully develop. Each shoot can have up to fourteen beautiful rose-mauve flowers with a ruffled lip about 30mm diameter, scentless and looking something like a miniature Cattleya orchid flower. An established clump can have literally dozens of flower spikes flowering in the late Spring and the clumps only increase in beauty with time. They rarely exceed two feet in height.The flowers and leaves are at the mercy of late frosts, which are to be avoided if at all possible with coverings of a sheet or newspapers. Resist the temptation to remove the mulch layer even if the new growths are raising up the mulch due to an early Spring, unless no more frosts are likely. Unlike most tropical orchids, B. striata has attractive foliage even when not flowering. The pleated, tapered foliage looks very similar to the juvenile leaves of many palm species. A well established clump of these in flower is quite beautiful and they are surprisingly hardy even into USDA Zone 5 with a heavy mulch. They easily succeed in USDA Zone 6 with only a moderate mulch of straw or leaves. These hardiness ratings only apply to plants in the ground with the idea of preventing the actual root system from being frozen. If potted, they should be placed in a frost-free location if winter temperatures go below freezing. The plant is generally considered hardy without a mulch if minimum winter temperatures do not go below 25 °F.They have a great reputation of being the absolute easiest orchid for a beginner to grow. Unlike most tropical epiphytic orchids, this plant comes from somewhat temperate zones and grows in soil rather than on trees and require no extraordinary care to grow successfully. They prefer well drained evenly moist soils that are high in organic material and that never dry out nor remain sodden. They are sympodial growers and will form handsome clumps in only a few years. Other species and hybrids are occasionally available, the most common being B. striata var. alba, a white variation of the rose-mauve B. striata. Bletilla ochracea, a somewhat rare species from China has unusual flowers with yellow sepals and petals with a red-marked white lip and is becoming more available to collectors. Bletilla Penway Dragon (formosana × szetschuaunica) appears to be one of the exciting new hybrid grex if it becomes more available.
Originaria della Cina, è la bletilla più comune in vivaio; ha foglie di colore verde chiaro, che possono superare i 25-30 cm di lunghezza, e forma cespi ampi, che in primavera si decorano di bellissimi fiori di colore viola intenso, grandi. Questa bletilla è completamente rustica, e può venire coltivata in giardino come una comune pianta geofita, come i tulipani o i giacinti. Generalmente quando pensiamo a un’orchidea il nostro immaginario rievoca ricordi di piante delicate, dai requisiti molto particolari, spesso con radici aeree, che andrebbero coltivate solo dai veri appassionati, pena la morte rapida di tutti gli esemplari; il genere bletilla rappresenta una incredibile eccezione tra le orchidee diffuse in coltivazione; si tratta infatti di una specie terricola, a radici rizomatose, originaria delle zone fresche dell’Asia; queste caratteristiche la rendono una pianta da giardino, che può trovare spazio tra le bulbose o nelle aiuole di annuali o di perenni. La bletilla infatti ha radici sotterranee, che sviluppano larghi bulbo-tuberi a forma di unghia, spessi e carnosi, da cui si producono pseudobulbi allargati, e un cespo di foglie nastriformi, sottili e coriacee, dalla pagina rugosa, di colore verde brillante; in primavera, dai germogli appena sviluppatisi, si ergono sottili fusti scuri, che portano alcuni grandi fiori, di solito di colore rosa acceso, o giallo. La fioritura dura alcune settimane, e le piante di bletilla che vengono coltivate in modo ottimale, tendono ad accestire, e quindi dal primo singolo tubero ne vengono prodotti molti altri, dando origine ad una macchia di foglie e fiori. Durante l’estate i fiori saranno già appassiti tutti, ma le foglie garantiscono una macchia di vegetazione gradevole, anche senza fiori; appassiranno in autunno, all’arrivo del freddo, per rispuntare la primavera successivaDi solito in giardino si coltiva Bletilla striata e i suoi ibridi; si tratta di orchidee terricole a foglia caduca, completamente rustiche, che possono sopportare temperature vicine ai -10°C. La coltivazione non è difficoltosa, in quanto è sufficiente porre dimora i tuberi spessi in un luogo ben soleggiato, con un terreno ricco di materia organica, soffice e molto ben drenato. Se la terra del nostro giardino risulta compatta o impoverita, allora prima di porre a dimora i tuberi lavoriamolo a fondo, aggiungendo dello stallatico, ed eventualmente del terriccio fresco o della sabbi, per migliorarne l’impasto. Poniamo a dimora i tuberi avendo cura di non posizionarli eccessivamente in profondità. Le bletille necessitano di annaffiature regolari, da quando notiamo i primi germogli primaverili, fino all’autunno, quando le temperature scendono. Evitiamo però di lasciare il terreno sempre inzuppato di acqua, ma neppure scordiamoci annaffiare per molti giorni, soprattutto in estate, quando il clima è molto caldo e afoso, ma evitiamo le annaffiature non appena il clima diviene freddo. Quindi, annaffiamo regolarmente, almeno ogni 3-4 giorni, fornendo, ogni 12-15 giorni, un buon fertilizzante per piante da fiore, utilizzandone una dose smezzata rispetto a quella consigliata sulla confezione. Per avere ogni anno tanti fiori e una vegetazione ricca, è importante prendersi cura delle foglie anche quando non ci sono fiori, annaffiandole e fertilizzandole fino a che naturalmente e spontaneamente cominceranno ad ingiallire e a disseccare all’arrivo dell’autunno; in questo modo saremo sicuri che il bulbo-tubero abbia immagazzinato sufficiente nutrimento per la fioritura dell’anno successivo. Le bletille non temono il gelo, ma è comunque bene coprire la zona sopra i tuberi con del materiale pacciamante, in modo che siano leggermente protetti dal freddo, anche perché di solito questi bulbo tuberi tendono a svilupparsi non completamente interrati, e quindi sono completamente esposti alle intemperie. Se in primavera i germogli spuntano quando ancora sono probabili gelate, copriamo il terreno con dell’agritessuto, per evitare che il freddo rovini i germogli.Per quanto riguarda le specie e varietà di bletilla più delicate, si preferisce di solito la coltivazione in vaso, in modo da poter riporre i vasi in serra fredda (o in luogo riparato) tra novembre e marzo, in modo che il gelo non rovini i tuberi.
Propagare la bletillaI tuberi di bletilla tendono a produrre naturalmente altri piccoli tuberi, con cui producono delle vere e proprie colonie, che possono divenire anche molto ampie; il metodo di propagazione più rapido e certo delle bletille consiste quindi nel dissotterrare i cespi, e nel prelevare alcuni piccoli tuberi, che andranno poi posti a dimora singolarmente; in questo modo saremo sicuri che la nuova pianta fiorisca già l’anno successivo al trapianto, e inoltre sicuramente produrrà fiori identici a quella da cui abbiamo prelevato il tubero. Possiamo anche dividere i cespi di pseudobulbi, praticando dei tagli con un coltello ben affilato, e posizionando le porzioni praticate in contenitori singoli, perché possano germogliare. I fiori di bletilla producono piccole capsule contenenti i semi, che risultano in genere fertili; la semina di queste orchidee però risulta abbastanza complessa, anche perché la germinabilità dei semi è molto ridotta nel tempo. In genere si preferisce la propagazione tramite divisione dei tuberi o degli pseudobulbi, anche perché le minuscole piantine ottenibili da seme possono impiegare alcuni anni prima di produrre fiori.