9975 Mezzo cuore sul lago di Como - a photo on Flickriver

            Ho fatto colazione assieme a George Clooney.
Le cose andarono così.
Era il periodo in cui alla televisione passavano quella pubblicità (mi sembra di una fiat, ma comunque di una macchina) nella quale lui dormiva o si addormentava dentro ed arrivava la stra-fica a bussargli da sopra al tettino.
Beh, in pratica l’hanno girata sul lungo lago a due passi da casa sua, e visto che l’hanno fatto di mattina presto, hanno dovuto lasciare montate tutte le luci, telecamere, faretti, attrezzi ecc.. dalla sera prima onde evitare di svegliarsi ancora prima al mattino per prepararli.
Hanno quindi avuto bisogno di una guardia che vigilasse su tutto il popò di roba sino al loro arrivo alle prime luci del giorno. 
“Una guardia” ero io...
Quella sera mi chiamò il mio capo servizi e mi disse che c’era un servizio particolare da svolgere, di mettermi in ghingheri e passare in centrale a ritirare la macchina che poi m’avrebbe spiegato...
Uscii di casa un po’ prima del solito perché dovevo essere a Laglio intorno alle 19 ed andai in centrale ove mi spiegarono che dovevo vigilare su tutta l’attrezzatura televisiva della troupe che al mattino dopo avrebbe girato sto famoso spot con George Clooney.
Io manco pensavo di vederlo ed in fondo, direi che manco me ne poteva fregare di meno, ma si da il caso che al mattino, molto prima che io smontassi, arrivarono quelli del catering che in men che non si dica montarono su un banchetto colazione lungo una decina di metri con sopra ogni bendiddio...
Così poi, quando intorno alle sei arrivarono tutti quelli della troupe, pensarono giusto di offrire ospitalità a quel povero cristo che per tutta notte gli aveva preservato l’attrezzatura facendo in modo che non venisse né rubata né danneggiata. 
Il “povero cristo” se non si è capito ero sempre io... 
Mentre ero lì che mi strafogavo di brioche, torte, focacce, cappuccino, dolcetti, fette di formaggio, prosciutto, wurstel e quanto altro fossi riuscito a rastrellarmi, nel solito stile da orco affamato, eccoti arrivare da un macchinone nero il George tutto tirato a lucido e con due stanghe sottobraccio (all’epoca la Eli ancora non c’era...) una mora l’altra bionda (per giusta causa) ma entrambe egualmente bellissime, ed eccolo avvicinarsi al tavolo della colazione. 
Piluccava perciò quelle quattro cose dietetiche che io manco avevo considerato degne di attenzione, a non più di due metri dal sottoscritto...
Devo riconoscere: un bel tocco di uomo, anche se, ai tempi era lievemente più in carne ed un filo (proprio un filo, ma pur sempre un filo) di pancetta si intravedeva... (brutta bestia l’invidia). 
Pensavo non mi cacasse di striscio, invece, sfoderando uno dei suoi famigerati sorrisetti, ad un certo punto mi ha fatto una sorta di saluto militare al quale non mi è venuto di meglio che rispondere con un “comodo, comodo soldato” che lo ha fatto ridere, ma che soprattutto mi è valsa la considerazione (o forse la pena) delle due fate che aveva al fianco... italiane entrambe e con le quali mi sono poi trattenuto in chiacchiera per alcuni minuti intanto che il George andava al trucco e parrucco. 
E questa è la storia! 

Se fosse capitato adesso forse avrei potuto fermarmi a parlare con la Canalis... non che mi piaccia particolarmente, ma come dire, magari una risatina assieme ce la facevo volentieri.
Ci scommetto che per ridere, la facevo ridere di sicuro! 

   

Taken on: February 23, 2011

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