Bardonecchia
Bardonecchia (IPA: /bardo'nekːja/, Bardonecia in piemontese, Barduneice in occitano, Bardonnèche in francese) è un comune italiano di 3 073 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte, in alta Val di Susa, importante centro per gli sport invernali, che vanta due comprensori sciistici: quello del Colomion-Les Arnauds-Melezet e quello dello Jafferau.
Geografia e topografia
Bardonecchia è il comune più occidentale d'Italia e della regione Piemonte e si trova circa 85 chilometri ad ovest di Torino, ad una quota di 1.312 m s.l.m., al centro della conca dove convergono i quattro ampi valloni che alimentano la Dora di Bardonecchia.
Origini del nome
Nel secolo IX il paese è attestato come "Bardonisca", poi "Bardisca" nel 1001, "Bardonesca" nel 1148 e infine Bardonecchia nel 1365. Il nome sembra legato al popolo dei Longobardi (che si impossessarono della Val di Susa), detti per aferesi 'Bardi', con l'aggiunta del suffisso latino '-iscus' o del corrispondente germanico '-isk', utilizzato per i nomi etnici. Bardonecchia vorrebbe dunque dire "città longobarda"
Storia
Originariamente la conca di Bardonecchia era occupata da un lago, alimentato dai torrenti alpini e avente come emissario la Dora di Bardonecchia. A testimonianza di ciò vi è l'antica denominazione della chiesa parrocchiale di Bardonecchia, Santa Maria ad lacum, eretta nell'attuale Borgo Vecchio e al posto della quale vi è ora la nuova Chiesa parrocchiale eretta nella prima metà del secolo XIX. Il lago sarebbe stato prosciugato dai Saraceni che l'occupavano nel corso del secolo X. In effetti la breve strettoia che s'incontra lungo la strada statale 335, detta di Bardonecchia, qualche centinaia di metri prima dell'abitato, nella quale trovano spazio solo il corso della Dora di Bardonecchia e la statale stessa, è ancor oggi chiamata Località Roccatagliata. Qui i Saraceni avrebbero aperto il varco alle acque del lago "tagliando" la corta parete rocciosa che univa le pendici del monte Jafferau a quelle del Bramafam, formando così uno sbarramento naturale.
Anche se non vi è dubbio, da reperti trovati in loco, che la zona fosse abitata da popolazioni di origine celtica già prima del periodo di occupazione romana della Gallia, Bardonecchia viene menzionata per la prima volta in un documento che riguarda la fondazione dell'abbazia di Novalesa, del 726, ove si menziona quello di Bardonecchia come uno dei territori posti sotto la giurisdizione di quell'abbazia
Il TYraforo Ferroviario
Nel 1832 un imprenditore di Lione (precedentemente commissionario in dogana) nativo di Bardonecchia, Giuseppe Francesco Médail, ebbe l'idea di realizzare un traforo ferroviario per collegare Torino alla Francia e nel 1840 presentò un memoriale al re Carlo Alberto nel quale descriveva un tunnel ferroviario sotto il colle del Frejus. Médail morì a Susa nel 1844 poco prima di veder coronato il suo sogno. Sempre nello stesso anno, infatti, un ministro di Carlo Alberto, Luigi Des Ambrois (1807 – 1874) nativo di Oulx, riprese l'idea e commissionò gli studi preliminari all'ingegnere belga Henri Mauss. Il progetto definitivo venne redatto da Germain Sommeiller, Sebastiano Grandis e Severino Grattoni. Il 31 agosto 1857, il re Vittorio Emanuele II ordinò l'inizio dei lavori di scavo del tunnel con un finanziamento di 42 milioni di lire. I lavori furono diretti dall'ingegnere Sommeiller. La cessione della Savoia alla Francia da parte del Regno di Sardegna nel 1860 non ebbe che l'effetto di provocare un breve ritardo e i lavori proseguirono.
Lo scavo della galleria venne completato il 25 dicembre 1870 e il traforo fu inaugurato il 17 settembre 1871.
L'apertura del traforo ferroviario del Frejus ha conferito a Bardonecchia lo status di città di confine, con tutte le conseguenze del caso, quindi, fra le altre, l'incremento demografico dovuto alla massiccia presenza di forze dell'ordine (Polizia ferroviaria e non, Carabinieri, Guardia di Finanza) e poi funzionari doganali, agenzie di trasporti, personale ferroviario, con un deciso incremento dello sviluppo economico della località, prima limitato alle poche risorse dell'economia agricola di montagna.
Alla fine dell'Ottocento venne costruito il Forte Bramafam per difendere da eventuali attacchi francesi l'imboccatura del traforo ferroviario del Frejus.
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