Castello del Valentino
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The Castle of Valentino (Italian Castello del Valentino) is an historic building in the north-west Italian city of Turin. It is located in Valentino Park, and is the seat of the Architecture Faculty of the Politecnico di Torino. It is one of the Residences of the Royal House of Savoy included in the list of UNESCO World Heritage Sites in 1997.
The ancient castle was bought by Duke Emmanuel Philibert of Savoy on the advice of Andrea Palladio. The name Valentino, first mentioned in 1275, seems to derive from a saint called Valentine whose relics were venerated in a church which stood nearby.
The current structure is due to Princess Christine Marie of France (1606-1663), wife of Victor Amadeus I, who dwelt here from 1630. It has a horseshoe shape, with four round towers at each angle, and a wide inner court with a marble pavement. The ceilings of the false upper floors are clearly in transalpino (i.e. French) style. The façade sports a huge coat of arms of the House of Savoy. Works lasted until 1660.
Minor modifications were made in the early nineteenth century; at this time, too, much of the seventeenth-century furniture was carried off by French troops. For the next half century the palace was more or less abandoned and fell into a state of disrepair. Renovations were carried out in 1860 when it was selected as the seat of the engineering faculty of Turin; it has been been further restored in recent years.
Today it is the central building of the Architecture faculty of the Politecnico di Torino.
Italiani:
Il Castello del Valentino è un edificio storico di Torino, situato nell'omonimo Parco del Valentino sulle rive del fiume Po. Oggi è sede distaccata del Politecnico di Torino, ed ospita la Facoltà di Architettura.
L'antico castello fu acquistato da Emanuele Filiberto di Savoia, il duca Testa di Ferro, su consiglio di Andrea Palladio. Questa struttura ospitò nobili famiglie come i Saintmerane, i Cicogna, i Pacelli ed i Calvi, che comprarono sei stanze nel castello.
L'origine del suo nome è incerta. Il primo documento in cui compare il nome Valentinium è del 1275; qualcuno fa risalire il suo nome a san Valentino perché le reliquie di questo santo, martire giovinetto del '200, sono conservate dal 1700 in una teca di cristallo nella chiesa di san Vito (sulla collina prospiciente al Parco del Valentino) qui trasferite in seguito alla distruzione di una chiesetta vicina all'attuale parco. Alcuni studiosi affermano che, in un singolare intreccio di memoria religiosa e mondanità, si soleva un tempo celebrare nel parco fluviale torinese, proprio il 14 febbraio (ora festa degli innamorati) una festa galante in cui ogni dama chiamava Valentino il proprio cavaliere.
Il castello deve la sua forma attuale ad una Madama Reale, la giovanissima Maria Cristina di Borbone-Francia (sposa di Vittorio Amedeo I di Savoia). Proprio alla Francia guarda lo stile di questo splendido palazzo: quattro torri angolari cingono l'edificio a forma di ferro di cavallo, con un'ampia corte a pavimento marmoreo. I tetti con due piani mansardati (solo dei falsi piani) sono tipicamente transalpini e tutto lo stile architettonico riflette i gusti della giovane principessa. I lavori durarono quasi 30 anni, dal 1633 al 1660 su progetti di Carlo e Amedeo di Castellamonte: la duchessa Maria Cristina vi abitò fin dal 1630 ammirando gli affreschi di Isidoro Bianchi di Campione d'Italia e gli stucchi dei suoi figli Pompeo e Francesco. E proprio a lei si deve lo scenico arco di ingresso sulla facciata con lo stemma sabaudo.
Sulla figura della nobildonna francese circolavano voci maligne, che narravano di un Castello del Valentino luogo di incontri amorosi con gentiluomini e servitù che finivano in fondo ad un pozzo gettati dalla nobile amante, la quale sembra che si fece costruire anche un passaggio sotterraneo, vera e propria galleria che attraversava anche il letto del Po, per collegare il Castello alla Vigna Reale, teatro d'incontri amorosi tra lei e il suo consigliere Filippo di Agliè.
Nel XIX secolo il castello subì piccoli cambiamenti architettonici e di connessione nel tessuto urbano cittadino, ma venne anche depredato del suo splendido arredo secentesco dai soldati francesi napoleonici.
Seguirono anni di abbandono e di degrado, quando nel 1860 venne scelto per la facoltà di Ingegneria torinese. L'abbandono del castello, però, ne è stato paradossalmente la sua fortuna: alcune infiltrazioni d'acqua hanno rovinato alcuni affreschi ma nel complesso il disinteresse per il palazzo ne ha conservato intatto il patrimonio di fregi e affreschi delle sale, tutti originali del '600. Oggetto di restauri in questi ultimi anni, il Castello sta ritrovando l'antico splendore. Le sale del primo piano vengono riaperte una ad una e ospitano uffici di rappresentanza della Facoltà di Architettura. Il 12 maggio 2007 ha riaperto la splendida sala dello Zodiaco, col suo affresco centrale che raffigura mitologicamente il Fiume Po con le fattezze di Poseidone.
Caratteristica peculiare della II Facoltà di Architettura, riconoscibile anche come Architettura e Ambiente, è educare alla cura dell'inserimento del costruito nell'ambiente, rispettando e valorizzando il patrimonio architettonico, urbanistico e ambientale. Un'ampia scelta di percorsi formativi. caratterizza la II Facoltà attraverso la diversificazione dei percorsi didattici volti all' approfondimento delle competenze culturali e operative rispondenti alle richieste della società odierna in materia di progetti di edilizia e infrastrutture, alla scala di intervento architettonico, urbanistico, nel rispetto del costruito, del territorio e del paesaggio, attraverso percorsi di conoscenza, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico architettonico, sia antico che contemporaneo per l'utilizzo di tecnologie innovative per la gestione e valorizzazione del patrimonio storico culturale.
La Facoltà offre più percorsi formativi nel campo dell'architettura, che portano a lauree triennali e a lauree magistrali con possibilità di iscrizione in specifici albi professionali.
Tutti i percorsi e differenti gradi di specializzazione, dalle lauree triennali alle lauree magistrali permettono l'iscrizione in specifici albi professionali.
I corsi di laurea attivati sono: Architettura per il progetto nella sede di Torino (presso il Castello del Valentino e le Ex Officine Ferrroviarie) e nella sede di Mondovì-Breo; Storia e Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali nella sede di Torino (presso il Castello del Valentino); Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale nella sede di Torino (presso il Castello del Valentino).
I corsi di laurea magistrale attivati sono: Architettura nella sede di Torino; Architettura per l'Ambiente e il Paesaggio nella sede di Mondovì-Breo; Architettura per il Restauro e la Valorizzazione dei Beni Architettonici e Ambientali nella sede di Torino (presso il Castello del Valentino); Progettazione di giardini, parchi e paesaggio (laurea interateneo Facoltà di Architettura/ Facoltà di Agraria dell'Università degli studi di Torino).
La II Facoltà di Architettura è da anni coinvolta negli scambi tra Università di diversi paesi europei, previsti dal Programma Socrates, il cui settore Erasmus è dedicato alla mobilità degli studenti e dei docenti a livello universitario; a tale proposito sono in atto scambi con numerose Università in Belgio, Germania, Spagna, Francia, Grecia, Polonia, Portogallo, Gran Bretagna, Austria, Finlandia, Lettonia, Lituania e Ungheria.
Oltre ai programmi di scambio Socrates la II Facoltà offre la possibilità di conseguire il doppio titolo di laurea internazionale, frequentando parte degli insegnamenti sia presso atenei europei, l'Ecole d'Architecture de Marseille Luminy, l'Ecole d'Architecture de Grenoble, sia internazionali, quali la Facultad de Arquitectura y Urbanismo de la Universidad de Belgrano di Buenos Aires; inoltre l'Universidad Central de Venezuela e la ITU Mimarlik Fakultesi di Instanbul.
Tra i molti Master di I e II livello istituiti sono attualmente attivi: Piani e progetti per le città del terzo mondo: formazione di esperti e Management dei beni culturali e ambientali.
Un ulteriore livello di studi permette di accedere ai Dottorati di Ricerca e alla Scuola di Specializzazione in Storia, analisi dei beni architettonici e ambientali.
La II Facoltà di Architettura è attualmente frequentata da oltre 3.500 studenti, di cui 1.350 a Mondovì. Gli insegnamenti tenuti sono oltre 200 gestiti da un corpo docente costituito da 58 professori e 51 ricercatori. Sono oltre 400 i laureati ogni anno.
La II Facoltà di Architettura condivide con la I Facoltà di Architettura la fruizione dei laboratori didattici (CISDA, CesMO, CESIT) e del Sistema Bibliotecario di Ateneo.
Valentino Park, the biggest park in Turin central area. This park is situated along the Po river and in its area you can find the Valentino Castle, and the Medieval Village (Borgo Medievale).
Its origins ...
This celebrated park extends along the left bank of the river Po at the foot of the hills, between the King Umberto I and Princess Isabella bridges. It is very close to the centre of town, and about one kilometre from the Porta Nuova main railway station.
It no longer is Turin vastest park, as its some 500,000 square metre area now ranks second after the 840,000 square metre Pellerina Park, Italy's most extended urban green area.
The origins of its name are rather uncertain. The first document bearing the name Valentinium is dated 1275; some trace it back to Saint Valentine, as the remains of this young 13th Century martyr Saint had been preserved in a crystal container in the Church of Saint Vitus on the hill facing the Valentino Park since the 18th Century before being transferred here following on the destruction of a small church close to today's green area.
Some experts claim that the 14th of February (Saint Valentine's today) was celebrated in a peculiar mixture of religious remembrances and mundane entertainment with a party in which each lady called her Cavalier Valentino.
The park was opened in 1630 on a project by Carlo Cognengo di Castellamonte and later completed by the designer's son Amedeo in 1660. In 1864 it was partially redesigned by French designer Barillet with a better layout of avenues and lanes, little woods, artificial dales, a small riding-track and a mini-lake, later dried out and used as skating rink during the Winter season.
The great International Exhibitions of 1884, 1898, 19021, 1922, and 1928 were held in the park grounds. A pleasantly flowered dale crossed by streams and full of flowers beds, with a nearby rock garden was created for the 1961 Exhibition. The rose garden was created in 1965 and was later enlarged for the Flor 62 Flower Show.
The park contains a host of prestigious buildings:
The Botanical Gardens
This is the seat of the Department of Vegetal Biology of Turin University. It was enlarged in 1894 with the addition of the Arboretum.
The Gardens are one of the main study centres of Italian botany. The herbarium contains some 700,000 specimens (the second largest collection after the one at Florence).
The story of the plant life studied here is contained in the 65 volumes of the Iconografia Taurinensis, that includes 7640 water-coloured tables made between 1752 and 1868. The green houses, gardens and alboretum, scientific laboratories and its rich library of 500,000 volumes together with Italy's most important collection of 700 specialised publications make Turin's Botanical Gardens rank among the most internationally famous.
The Castle
It is no doubt the whole park's most famous building. Its origins date from the early 26th Century. Emanuele Filiberto of Savoy acquired it in 1564. Later Carlo Emanuele I (the Iron Head's son) bequeathed it to Marie Christine of France (the Madama Reale) who used it as her favourite residence and lived there at length with her court.
The Castle was completely refurbished from 1621 to 1669, first by Carlo di Castellamonte and later by his son Amedeo. The building presents two different façades: the main one towards Turin has the same architectural features as French 17th castles and contains elements of the Italian building baroque style; the other facing the river Po is brickwork. The halls, particularly the Central Hall and the Hunting Room on the first floor (accessed by two stairways) preserve traces of the old 17th Century splendour, with rich stuccoes and allegorical memorial frescoes. The pavement of the large courtyard is chiaroscuro stonework and contains its original design motifs.
Battles were fought around the Castle, agreements and armistices stipulated and alliances signed. Its vaults record the most salient dates of Piedmont's history, as those at Palazzo Madama. Today it is the seat of Turin Polytechnic's Faculty of Architecture.
Medieval Castle and Village
This magnificent complex consists of the Medieval Village and the fortified Stronghold or Castle. It rises close to the Principessa Isabella bridge and is also accessed by a boat service from the Murazzi. Its crenellated walls, many-towered castle, drawbridge, fortified houses, narrow streets and lively artisan shops are a faithful replica of a 15th Century Village.
It was built for the 1884 Turin International Exhibition mostly on designs by the eclectic Alfredo d'Andrade, a naturalised Italian Portuguese artist, a great connoisseur of the Piedmontese Middle Ages and restorer of many castles and abbeys in Piedmont.
The Torino Esposizioni and Underground Pavilion Complex
This is a venue for prestigious events. It was the seat for the International Motor and Industrial Vehicles Shows until 1990 (when they were transferred to the Lingotto Exhibition grounds). The complex also houses the Teatro Nuovo and the Ice Palace.
Società Promotrice delle Belle Arti
The Society was founded in 1842. It lies to the right of the Castello del Valentino and is used for temporary art exhibitions.
Villa Glicini
Villa Glicini is the headquarters of the Turin Fencing Club, founded in 1879. Many international foil, sabre and sword fencing competitions are held here annually. Italy's first Society of Gymnastics was founded here in 1884.
Parco del Valentino
Il Parco del Valentino (in piemontese Ël Valentin) è un famoso parco pubblico cittadino di Torino, situato lungo le rive del Po. Posizionato, come Torino, in diagonale da Nord-Est a Sud-Ovest ha come confini: ad Est il corso del fiume Po, a Nord-Est Corso Vittorio Emanuele II, dove formalmente terminano i Murazzi, a Nord-Ovest Corso Massimo D'Azeglio. A Sud si restringe, seguendo Via Francesco Petrarca e il suo continuo Corso Sclopis, e continuando lungo il corso del fiume Po e di Corso Unità d'Italia con una lingua che si perde verso Moncalieri. Ha un'estensione di 421.000 m2.
È sicuramente il parco cittadino più conosciuto del capoluogo piemontese ed è stato assunto a simbolo della città al pari della Mole Antonelliana.
L'origine del nome non è conosciuta con precisione: alcuni ipotizzano che sia di origine romana; altri che sia stata originata dal fatto che nel luogo sorgesse in tempi antichi una cappella intitolata a San Valentino.
Statua di Cesare Battisti
Il nucleo iniziale del Parco trae le sue origini dal Castello del Valentino, che prese il nome dal Parco. Venne iniziato nel XVI secolo, ma solo nell'XIX iniziarono i lavori che in seguito hanno plasmato il Parco vero e proprio, secondo il progetto romantico del paesaggista francese Barrillet-Dechamps.
In occasione dell'Esposizione Generale Italiana del 1884 venne realizzato il cosiddetto borgo medievale, ovvero la ricostruzione di uno scorcio completo dei principali caratteri stilistici ed architettonici delle opere piemontesi e della Val d'Aosta del Medioevo, con tanto di Rocca visitabile.
Mentre nel borgo medievale sono allestite periodiche mostre, nel Parco sono state realizzate nel corso degli anni numerose mostre floreali (come Flor 1961, allestita in occasione del centenario dell'Unità d'Italia), di cui restano a ricordo ampie aiuole fiorite, il Giardino roccioso ed il Giardino montano, con cascatelle, fontane e piccoli corsi d'acqua.
Da visitare anche la fontana del Ceppi (inaugurata nel 1898), detta dei "Dodici Mesi", grande vasca rococò circondata da statue rappresentanti i dodici mesi dell'anno.
Negli ultimi anni il Parco è stato fortemente riqualificato ed è meta, al tramonto, di molti appassionati di jogging e bicicletta.